Clemente Biondo, 23 anni, di Santa Maria al Vico, ha messo in atto un rivoluzionario apparecchio insieme al suo socio Luigi Carfora. Perché il cellulare che fa il caffè, oggi, è diventato realtà. Si chiama “Mokase”, il cui nome è una sintesi tra la classica moka per il caffè, e “kase”, che sta per cover in inglese. Si inserisce la cialda del caffè (ultra piatta e con un sistema di rottura a membrana) in una fessura laterale della cover e si aziona il dispositivo tramite un’app da scaricare sul cellulare. In quel momento si riscalda la resistenza e un piccolo segnale acustico avverte che il caffè è pronto ad uscire da un tubo composto da alluminio e silicio. Il tutto in poco meno di otto secondi. Per il progetto iniziale sono stati versati centomila euro. E ora Mokase è pronto al grande salto verso il commercio. Fino a giugno il prezzo sarà 49,90 euro, compreso di cover e cialda, in attesa del prezzo definitivo E’ possibile anche acquistare la tazzina: per riceverla, basta andare sul sito www.mokase.it e ordinare il mokaromi (una vera e propria cartuccia usa e getta) desiderato.
Ecco Mokase, il cellulare che fa il caffè
