Amazon modifica le modalità di consegna e potenzia ulteriormente la rete di piattaforme logistiche. Questa volta lo fa introducendo un nuovo modello: gli hub di micromobilità. Si tratta di micro magazzini installati finora solo in 4 città: Milano, Bologna, Genova e Napoli, che permettono di ottimizzare il percorso del cosiddetto “ultimo miglio” della consegna ed eliminare i mezzi pesanti, come i van finora utilizzati. La distribuzione sarà quindi effettuata in modo più sostenibile, tramite i cargo scooter elettrici a impatto zero, le cargo bike oppure a piedi, dimezzando così la congestione del traffico e l’inquinamento acustico nei centri urbani e migliorando di conseguenza la qualità dell’aria.
Come spiega Gabriele Sigismondi, country director di Amazon Logistics Italia: “I trasporti sono una componente fondamentale della strategia di Amazon per raggiungere zero emissioni nette di CO2 entro il 2040, impegno che abbiamo assunto con il Climate Pledge. Questi hub di micromobilità consentono di aumentare l’efficienza delle nostre strutture esistenti e della flotta di veicoli elettrici dei nostri fornitori, e stanno già trasformando il modo in cui vengono effettuate le consegne ai clienti nelle aree a elevata densità”, come i centri commerciali e i ristoranti fast food, oppure nelle zone a traffico limitato.
Per riuscire ad arrivare a zero emissioni nette di CO2 entro il 2040 è stata avviata una maxi-strategia di elettrificazione, per la quale è stato investito un miliardo di euro.
Per raggiungere questo obiettivo, fino ad ora il colosso dell’e-commerce ha programmato di installare questi micro magazzini in 20 città europee. L’obiettivo è quello di ottimizzare la rete logistica secondo un’ottica green, ampliando quanto più possibile la diffusione di consegne di questo tipo e raddoppiando il numero di città coinvolte entro il 2025.
Sono comunque stati effettuati dei grandi passi avanti: lo scorso anno Amazon ha consegnato ai propri clienti più di 7 milioni di pacchi impiegando veicoli elettrici a zero emissioni allo scarico, mentre su scala europea i pacchi sono stati oltre 100 milioni. Inoltre, si è cercato di impiegare sempre più furgoni elettrici, che ad oggi sono più di 3mila, ai quali se ne aggiungeranno altri 10mila nel giro di 3 anni.
Non si sa ancora quando queste novità arriveranno in Piemonte, ma la regione conta già diversi hub: due centri di distribuzione a Vercelli e Torrazza Piemonte (TO), un deposito di smistamento a Brandizzo (TO), il centro di sviluppo per l’intelligenza artificiale di Torino e il più recente deposito di smistamento di Grugliasco.