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BioMole: tecnologia avanzata per la diagnostica molecolare

Per la rubrica #Zipnewsinnovatori conosciamo Valentina Daprà di BioMole, startup dell’incubatore dell’Universtità di Torino 2i3T nata nel 2019, che sviluppa prodotti per la diagnostica molecolare avvalendosi di tecnologie avanzate.

Tutte le persone affette da patologie rare incontrano difficoltà nel raggiungere la diagnosi, nell’ottenere informazioni, nel venire orientati verso professionisti competenti. Sono ugualmente problematici l’accesso a cure di qualità, la presa in carico sociale e medica della malattia, il coordinamento tra le cure ospedaliere e le cure di base, l’autonomia e l’inserimento sociale, professionale e civico. Per questo i ricercatori di BioMole dopo anni di dialogo con i clinici della Città della Salute e della Scienza di Torino, hanno saputo cogliere le esigenze diagnostiche che man mano si delineavano.

Nel dettaglio, la squadra di BioMole si è concentrata sulla ricerca nell’ambito delle patologie rare e della farmacogenetica realizzando dei kit per effettuare test: “I kit che produciamo si basano sulla biologia molecolare e sull’amplificazione del DNA permettendo al clinico di arrivare ad una diagnosi molecolare della patologia rara; mentre in ambito farmacogenetico i kit sono in grado di conoscere l’aspetto genetico del paziente e di agire farmacologicamente nel modo adeguato”. Spiega Valentina Daprà, co-fondatrice e chairman dell’attività BioMole.

Oggi la ricerca va avanti e BioMole è in grado di soddisfare le aspettative di un mercato in crescita. “L’obiettivo della nostra azienda a breve termine – continua Valentina Daprà – è sicuramente quello di avviare alla commercializzazione dei prodotti su territorio nazionale e internazionale, creando delle partnership solide. Con questo approccio, auspichiamo ad un miglioramento della qualità della vita del paziente, riducendo al minimo gli effetti indesiderati e ottimizzando la gestione delle risorse economiche disponibili.”

Guarda l’intervista completa a Valentina Daprà.

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