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Con Alba Robot la tecnologia al servizio delle persone con disabilità, intervista al CEO Andrea Segato Bertaia

Torna la rubrica #Zipnewsinnovatori con l’intervista ad Andrea Segato Bertaia, CEO e fondatore della startup Alba Robot, nata all’interno di i3P, l’incubatore del Politecnico di Torino. La missione alla basa di Alba Robot è dare più autonomia, attraverso l’innovazione tecnologica, a persone con problemi di mobilità.

Com’è nata la startup?

“Tutto nasce nel 2016 quando mia nonna rimane in carrozzina per un problema di artrosi al ginocchio. Nel 2016, iniziando a studiare le tecnologie per la guida autonoma in ambito automotive, decidiamo di provare a integrarle su una carrozzina. Scopriamo che c’è un mondo perché tutto sommato le carrozzine soddisfano bisogni base di mobilità e quello che riusciamo a fare è trasformare carrozzine normali in carrozzine intelligenti ed autonome. La cosa si sviluppa all’inizio come un progetto di R&D (Ricerca e Sviluppo) ma nel tempo trova interesse anche da parte di giganti delle tecnologie che sono diventati poi nel corso degli anni i nostri partner”.

Qual è il vostro prodotto?

“La carrozzina si muove in autonomia grazie all’integrazione di tecnologie che arrivano dal mondo dell’automotive e della robotica (per chi è familiare con gli acronimi Adas, Advanced driver-assistance systems, forse è un termine che può dire qualcosa). I nostri clienti sono essenzialmente quelle aziende che già portano servizi di mobilità presso per esempio ospedali, musei e aeroporti. Stiamo collaborando con un gigante che si chiama Dussmann, per noi il cliente principale, e con quel tipo di aziende”.

Obiettivi e progetti futuri?

“Il primo obiettivo è quello di portare il prodotto sul mercato a inizio 2021. Abbiamo già fatto delle offerte in collaborazione con Dussmann. E poi in realtà quello che vogliamo fare è sviluppare diverse versioni del prodotto, cosa che potrebbe sembrare complicata ma abbiamo dei partner dietro che ci lasciano tranquilli sulla capacità tecnologica di riuscire a fare non soltanto la carrozzina, ma anche altre piattaforme che possano sfruttare la conoscenza dei posti dove ci spostiamo e le tecnologie che abbiamo integrato. Fra questi, Amazon e TechStar che rappresentano sicuramente una garanzia per quello che vogliamo fare, oltre a partner più storici come Teoresi, Bdsound e altre aziende locali”.

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