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Gtt: si estende la rete ecologica dell’azienda di trasporti torinese

GTT ha presentato, in occasione del convegno “Flotte elettriche nel Tpl: l’esperienza di Torino”, i primi risultati ambientali e di gradimento della clientela dei nuovi autobus elettrici (la prima flotta di bus 12 metri in Italia senza motore a scoppio) e i programmi per il futuro. L’entrata in servizio di questi mezzi è solo l’ultimo tassello di una rete ecologica con linee a trazione elettrica: la linea 1 della metropolitana, 7 linee tranviarie e 7 linee gestite con bus elettrici. A Torino oltre il 50% dei passeggeri dei mezzi pubblici viaggia su mezzi elettrici: autobus, tram o metropolitana. Se si considera anche la flotta di bus a metano, i viaggi su veicoli a basso impatto ambientale diventano il 70%. La flotta attuale di autobus elettrici comprende 43 mezzi: i 20 nuovi veicoli acquistati l’anno scorso si aggiungono ai 23 veicoli di 7,5 metri di lunghezza che dal 2003 fanno servizio nel centro di Torino. Entro la fine del 2018 entreranno in servizio altri 8 autobus elettrici di dimensioni 8,7 metri, e capacità di trasporto 50 passeggeri, arrivando pertanto ad una flotta complessiva di ben 51 veicoli a trazione esclusivamente elettrica, la più grande in circolazione in Italia. Parallelamente all’acquisto dei veicoli sono state realizzate anche 16 stazioni di ricarica al deposito Tortona e 12 al deposito Gerbido. Per i veicoli di lunghezza 8,7 metri, oltre agli impianti in deposito, verranno anche realizzate due stazioni di ricarica al capolinea. Questi i primi risultati della nuova flotta di 20 bus elettrici, entrati in servizio a partire da ottobre 2017: dopo sette mesi sono stati percorsi più di 400 mila chilometri, con un risparmio di emissioni in atmosfera di oltre 33 chilogrammi di PM10 e di circa 450 tonnellate di CO2 (equivalente alla CO2assorbita da 2500 alberi in 15 anni) rispetto ad un bus diesel di nuova generazione (con motorizzazione EEV). Nelle scorse settimane gli assistenti alla clientela GTT hanno fatto un sondaggio a bordo dei bus elettrici sulle linee 6 e 19.

E’ stato chiesto qual è il gradimento e la percezione dei nuovi mezzi  e quali sono le aspettative sulla mobilità elettrica a Torino. Fra gli aspetti positivi prevale l’assenza di emissioni inquinanti seguito dalla silenziosità. Il 78% degli intervistati risponde che non ci sono aspetti negativi. Inoltre la percezione di trasporto elettrico a Torino è minore di quanto è in realtà : la maggioranza degli intervistati pensa che sia il 20% mentre in realtà è maggiore (il 28% del trasporto urbano è effettuato con mezzi elettrici e oltre il 50% dei passeggeri viaggia su veicoli elettrici). Oltre agli autobus elettrici, Torino ha una importante tradizione in merito alla mobilità elettrica. Infatti ha una rete tranviaria di 200 chilometri di lunghezza con circa 200 tram in circolazione su 7 linee. La principale linea tranviaria è la 4 che collega la zona nord con quella sud di Torino per 18 chilometri, principalmente in corsia riservata: i tram in servizio di 34 metri di lunghezza possono trasportare fino a 200 passeggeri. GTT gestisce la linea 1 della metropolitana automatica (13,5 km di lunghezza per 21 stazioni da Fermi a Lingotto) che permette ogni anno lo spostamento di 42 milioni di passeggeri, un dato sempre in crescita dall’inaugurazione nel 2006 ad oggi. E’ in corso la realizzazione del prolungamento da Lingotto a Bengasi di 1.9 km e 2 stazioni. Anche sul fronte del fabbisogno energetico sono stati fatti numerosi passi avanti: dal 2018, grazie al nuovo contratto stipulato con la società Nova AEG, l’intera fornitura di energia elettrica di GTT deriva da fonti energetiche certificate e rinnovabili al 100%. Al Gerbido è inoltre in funzione un impianto fotovoltaico che autoproduce il 25% dell’energia occorrente al deposito, mentre il 63% dell’elettricità utilizzata è proveniente da fonti rinnovabili. GTT ha infine delineato gli scenari futuri della mobilità pubblica a Torino. L’obiettivo che l’azienda ha per il 2027 è quello di un parco veicoli composto dal 100% di autobus 12 metri elettrici e autobus 18 metri a metano. Per raggiungere questo obiettivo sono necessari nuovi investimenti per il potenziamento dell’infrastruttura di carica elettrica in deposito (ed eventualmente al capolinea) e una disponibilità energetica adeguata per la ricarica dei veicoli.

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